CORO & ORGANISTI

Coro CantAntonio

Da sempre e in ogni chiesa i fedeli cercano di sottolineare i momenti salienti delle funzioni religiose con il canto corale, ma è da poco tempo che a SAT si è organizzato un coro più “serio”, guidato da una maestra davvero competente. E’ formato da una dozzina di persone (tutte donne e un giovane) che si preparano con sufficiente serietà, presentandosi puntuali alle prove infrasettimanali e….divertendosi! Cantano la domenica alla Messa delle 10.15 e in altre occasioni speciali. E’ apprezzato dalla comunità ma lo sarebbe ancora di più se ci fossero altre voci maschili. Eppure si notano alcuni uomini che seguono i canti dai banchi….

Li invitiamo pertanto ad unirsi al gruppo, che si ritrova in chiesa al martedì alle ore 18.45 per le prove!

Direttrice: Lucia dal Cin

Organista: Michele Pasetti

Organisti

Ma Mauro Macri

Ma Enrico Perrini

Michele Pasetti

Marco Lombardo

Ermes …

Corale Santa Cecilia

La Cappella corale partecipa alla Messa cantata domenicale e alle altre festività nei mesi da ottobre a giugno, alla celebrazione della Madonna Candelora, della Madonna Assunta, della Settimana Santa (Giovedì, Venerdì e Sabato Santo), la Messa della notte di Natale e di Ringraziamento al 31 dicembre, oltre alla festività del Patrono, S. Antonio da Padova.

Il repertorio comprende soprattutto musica liturgica, in gregoriano ma anche brani di musica sacra antica e moderna accanto a un vasto repertorio di musica organistica. La cappella corale era attiva fin dall’800 secondo lo stile dell’epoca, poi nel 1930 ha aderito alla Riforma Ceciliana di papa Pio X e, nell’adeguamento alla riforma conciliare del secolo scorso ha mantenuto l’aderenza al canto gregoriano in lingua latina, seguendo il Liber Usualis.

 Un po’ di storia.

La Cappella Corale è stata costituita nella sua formazione attuale dal parroco mons. Giovanni Grego che nel 1930 chiamò il m° Carlo Tomè per attuare la Riforma Liturgica indetta dal papa Pio X, per cui alla cappella corale fu aggiunta anche una scuola per organisti secondo la Riforma Ceciliana. Con l’entrata in funzione del nuovo organo nel 1958, Mascioni op.758, si propose anche un rinnovamento organizzativo della Cappella Corale, per la quale fu redatto un Regolamento Organico, che fissa il personale della Cappella in un Direttore, un Organista, venti coristi a voci miste e un Segretario-archivista.

Non si hanno molte notizie del periodo precedente, tuttavia con la costruzione della chiesa di Sant’Antonio “Nuovo” che sostituiva la precedente ormai troppo piccola per la popolazione del Borgo Teresiano della Città Nuova, il tempio fu fornito di organo, organista e maestro direttore della cappella corale. Si susseguirono i seguenti maestri: Giuseppe Cervellini (Ceneda di Vittorio Veneto 1750 – ?)  dal 1805 al 1823;

Domenico Cimoso (Vicenza 1780 – Venezia 1850) dal 1836 al 1840; Guido Cimoso (Vicenza 1804 – Trieste 1878) dal 1840 al 1856; Giuseppe Mazza (Lucca 1806 – Trieste 1885) dal 1857 al 1885; Michele Chiesa (Trieste 1857 – 1943) dal 1885 al 1900; Carlo Paini (Painich) (Trieste 1871 – 1937) dal 1900 al 1905;

Eusebio Curelli (Curellich) (Trieste 1876 – Gorizia 1945) dal 1906 al 1929; Carlo Tomè (Follina 1897 – Trieste 1966) dal 1930 al 1966; Paolo Loss (Umago 1940) dal 1966 al 1972, 29 giugno e 3 ottobre 1976; Bernardo Rugliano (Trieste, 1946) 1 ottobre 1972; Gianpaolo Coral (Trieste 1944-2011) dal 1972 al 1975; Marco Sofianopulo (Trieste 1952-2014) 1975; Mauro Macrì (Trieste 1955) dal 1975 al 1986;  Alberto Macrì (Trieste 1962) dal 1986 ad oggi. Arduino Macrì (Trieste 1925-2021) è stato il responsabile della Cappella fin dal 1966, organista dal 1945 al 2013, sostituito poi dal figlio Mauro Macrì, diplomato in Organo all’Accademia Santa Cecilia, che ha iniziato ad accompagnare la Cappella Corale fin dal 2011.

Nell’attività parrocchiale la Cappella ha partecipato a vari momenti: la celebrazione della Prima S. Messa di don Franco Tanasco (luglio 1954), don Vittorio Cian (luglio 1956), don Giovanni Torre (7 luglio 1957), don Christian Crisanaz (29 giugno 1976), don Umberto Piccoli (Chiesa di Notre Dame de Sion, 8 dicembre 1980) e don Andrea Destradi (5 giugno 2004). A livello diocesano ha partecipato alla consacrazione del Tempio di Monte Grisa.

L’organo

L’organo della chiesa di Sant’Antonio Taumaturgo in Trieste è stato progettato e costruito dalla ditta Vincenzo Mascioni di Cuvio (op.748) nel 1958, dotato di tre manuali, sessanta registri, per un totale di 4900 canne sonore. Voluto fermamente dal parroco mons. Giovanni Grego “Ad maiorem Dei Gloriam”, a maggior gloria di Dio, risuonò per la prima volta il 29 marzo 1959 nella notte di Pasqua. Fu benedetto dal vescovo mons. Antonio Santin e il concerto inaugurale fu tenuto dal m° Ferruccio Vignanelli il 15 aprile dello stesso anno.

Alcune notizie sulla storia dell’organo nella chiesa di S. Antonio sono riportate da don Giuseppe Radole: “Il primo organo della chiesa di Sant’Antonio Nuovo fu costruito da Giovanni Battista De Lorenzi (Schio 1806 – Vicenza 1883): “Organo di prima classe, ove oltre molti perfezionamenti De Lorenzi introdusse per la prima volta il Corno da caccia, il suo Flauto traverso ed il Rullo a macchina di perfetta imitazione”(Trissino cit. da Radole) probabilmente a due tastiere, come risulta dai lavori di riparazione eseguiti nel 1900. Già nel 1873 era stato pulito e accordato a causa dei danni provocati da alcuni lavori di muratura fatti alla volta della chiesa proprio sopra la cantoria.”

Nel 1922 l’organo fu radicalmente restaurato e rinnovato quasi completamente dalla ditta Beniamino Zanin e Figli di Codroipo. Nel 1939 si pensava a un nuovo strumento da affidare alla ditta Vincenzo Mascioni di Cuvio, ma l’inizio della Seconda Guerra Mondiale fece rinviare ogni cosa a tempi migliori.

Nel 1956, valutati i progetti delle ditte Zanin, Ruffatti, Tamburini e Mascioni, seguendo il consiglio del m° Ferruccio Vignanelli fu scelta la ditta Mascioni, considerata dagli storici dell’arte organaria l’erede della perfezione dei Callido sia per la parte fonica, estranea al gusto romantico degli altri organari italiani, che per la parte costruttiva, prima meccanica e poi elettrica.